Recensione a quattro mani - Mario Rigoni Stern

Siamo arrivate alla fine del mese: giugno per noi dedicato a Mario Rigoni Stern.
Come lo abbiamo scelto? Cerchiamo sempre di alternare autrici e autori, combinando la selezione con le nostre inclinazioni e curiosità. Vi capita mai di leggere un libro e trovare riferimenti ad altri scrittori? 


In questo caso, per Fede, è stata una presentazione di Paolo Cognetti di qualche anno fa, ad averla fatta incuriosire.
Per Jas era nella lista de "da leggere una volta nella vita" perché raccontano una storia ma anche la Storia: sono quegli scrittori e scrittrici che con i loro romanzi hanno raccontato una realtà, un pezzo del passato di un paese, la cultura, le contraddizioni, insomma testimonianze di tempi che furono.

Una piccola nota sulle edizioni che abbiamo letto: tutte di casa Einaudi, e tutte piuttosto recenti.

Inizialmente, in queste recensioni a quattro mani, ci dedicavamo ad un solo titolo: è molto interessante confrontare analisi diverse delle stesse parole! Poi, pian piano, abbiamo iniziato a voler esplorare in maniera più vasta, a guardare un po' più in là, a destra e a sinistra, sulla linea temporale delle pubblicazioni... 

Nel caso di Mario Rigoni Stern che è stato così prolifico nella sua vita, non siamo riuscite a leggere tutto!
Così ci siamo lasciate ispirare da alcuni titoli, individuando alcuni temi principali:
la guerra, la montagna e la natura, la caccia.
In molti suoi libri, parlare della natura è un espediente per parlare dei ricordi del passato e riflettere sull'animo umano. Con immediatezza riesce a trasmettere verità universali spiazzanti. Non ci sono giri di parole, ma ogni cosa ha un suo nome specifico. Questo ci porta a vedere la bellezza e la ricchezza della lingua in tutte le sue sfumature. 

Il suo linguaggio è semplice ma allo stesso tempo lontano dalla nostra quotidianità, Fede confessa di aver avuto bisogno del dizionario, un tuffo in altri mondi, quello della natura, della montagna, di animali che non ha mai visto nemmeno in foto (certo, Fede non si sceglie i fidanzati muntagnin!). Per Jas leggere Stern, come altri della stessa generazione, è un po' come fare una bella chiacchierata con qualcuno che ti racconta storie uniche, che non sono tue, ma con le quali senti comunque un legame. Ed è incredibile come la guerra e le sue atrocità si mescolino perfettamente nelle descrizioni di paesaggi e eventi, completando le immagini poetiche che l'autore ricrea.

Ora una piccola carrellata dei titoli che abbiamo scelto:

Il sergente nella neve
Ascoltato da Fede su Audible.
Perfetta la voce dell'attore Gigio Alberti. Quattro ore e cinquantasette minuti volati. La parte finale del libro
 l'ha commossa e straziata, una pietà generale per l'essere umano e la natura. Parole potenti e penetranti.
Letto da Jas alle superiori: la famosa lista dei "leggere almeno una volta nella vita". Jas conferma, va letto assolutamente!

Stagioni
In questo piccolo libro, Stern tesse i ricordi delle stagioni della sua vita, la guerra, il lager, l'infanzia, l'età adulta. Elementi naturali, specialmente gli animali segnalano lo scorrere del tempo e i punti di passaggio:
Anche per questo ogni anno desidero il canto del cuculo, che avrà pure rallegrato in quello stesso giorno gli amici della contrada e di scuola diventati partigiani che dentro il Bosconero aspettavano il segnale. Insomma i rondoni per la mia felice infanzia, e il cuculo per il giorno della speranza sono i segnali di sempre per ogni primavera. Infine se non abbiamo speranza a che vale vivere?

Una curiosità: come tutti gli autori, anche Stern ha firmato alcune sue copie. Jas ha avuto in prestito dalla biblioteca la copia con dedica di "Stagioni" (ma non era escluso dal prestito?)

Arboreto salvatico
Jas ha amato molto questa lettura: si tratta di un elenco di 20 alberi, tipici di zone di montagna e che si trovano anche nel suo brolo. Per ognuno ha un aneddoto, un ricordo personale che mescola con dettagliate descrizioni scientifiche, alcune nozioni storiche, miti e leggende che lo caratterizzano.  Una specie di piccola guida piena di curiosità.

Delle betulle non capivo la bellezza; vicino a loro giocavamo in primavera, quando scioglieva la neve, senza alzare gli occhi dai loro rami celestiali. E l'uso dei nostri antichi, che a maggio manifestavano il loro amore alle ragazze del villaggio con i rami di betulla appena sbocciati posti davanti agli usci delle loro case, si è perduto a contatto con la civiltà mediterranea. 

Uomini boschi e api
Un sguardo alle montagne, alla vita di chi ci è nato e ci vive, agli animali, agli alberi che le popolano. Abitudini, pensieri, un modo di vivere lontano dal sentire cittadino, a stretto contatto con una natura che è padrona e madre allo stesso tempo, un equilibrio sottile con gli esseri umani. Sembra realmente di leggere di un mondo a sè. 

Aspettando l'alba e altri racconti
Alternando guerra e natura, racconta i paesaggi, dei soldati e dei cacciatori, i ricordi, le difficoltà, ma anche momenti felici. Il rapporto tra esseri umani e natura è un rapporto tra pari, di rispetto: gli umani sono parte del sistema, ne conoscono bene le regole e temono la natura perché sanno di non essere più forti. 

Tra due guerre e altre storie
Diviso in 5 parti e composto da circa 60 racconti, anche qui ritroviamo i temi cari all'autore (la montagna, la guerra, la natura), che si mescolano a nuove storie e nuovi scenari, quasi una riflessione sul passato, sulle esperienze, sulle storie, seguendo il magico Kolabok e la fantasia.


La colazione

Questa volta, Jas e Fede hanno deciso di trovarsi a metà strada: si sono date appuntamento a Novara, per poter fare finalmente colazione insieme! Dopo qualche ricerca abbiamo scelto il bar Umberto I, che pare sia piuttosto conosciuto in città. 

Ovviamente cappuccino con cannella (tanta!!) e croissants per entrambe: marmellata una, cioccolato l'altra (indovinate chi è la golosa).

Abbiamo approfittato della bella giornata di sole e ci siamo sedute ai tavolini fuori posti lungo le vetrine del locale, in una delle vie principali del centro storico di Novara. L'atmosfera era quella rilassata, del passeggio tra negozi, del caffè tra colleghi durante una pausa dal lavoro. 

Il bar all'interno è molto carino, con diverse decorazioni in stile liberty che fanno tornare indietro nel tempo, e immaginiamo così una cittadina dai ritmi lenti, dove le sciure della borghesia si trovano per un caffè o una cioccolata e si scambiano gli ultimi pettegolezzi... Un pò come fanno Jas e Fede quando si incontrano. 

Abbiamo approfittato della nostra gita per visitare la mostra "Divisionismo: la rivoluzione della luce" al Castello Visconteo e di cui abbiamo accennato al #librarte di giovedì scorso. Consigliatissima per chi ama il genere. 


Per saperne di più

Sito della mostra: 

https://www.ilcastellodinovara.it/event/divisionismo-la-rivoluzione-della-luce/

Commenti