Recensione a quattro mani - "Persepolis" di Marjane Satrapi

Già lo sapete, questo mese parliamo di Marjane Satrapi, un'autrice iraniana contemporanea, diventata famosa grazie al suo maggior successo: Persepolis, il fumetto che racconta la sua vita, trasposto anche in film animato.
Come noterete, abbiamo di nuovo edizioni diverse. Ma questa volta non ci ha creato problemi.. 





Con disegni in bianco e nero, semplici, dai tratti morbidi (e che fanno grande contrasto con scene dal forte impatto emotivo), la storia scorre veloce e appassionante. Si passa dal periodo in Iran, l'infanzia e l'adolescenza durante i quali la vita quotidiana diventa pretesto per parlare dei grandi cambiamenti politici che ha subito il paese, dalla caduta dello Scià alle dittature che si sono susseguite, al periodo in Europa, senza la famiglia al suo fianco, gli studi, le differenze culturali, la crisi d'identità e il ritorno in Iran, che però non sarà definitivo.
Persepolis è un libro avvincente e sconvolgente allo stesso tempo. Marjane Satrapi riesce a coinvolgere lettori e lettrici nelle sue avventure ed esperienze, e in qualche modo ci si riesce ad immedesimare nei sogni, nelle speranze, nei progetti e nelle aspettative disilluse o nei dolori.

Satrapi ci porta in un mondo lontano e vicino allo stesso tempo, ci racconta una versione dei fatti che difficilmente avremmo conosciuto, al di fuori della storia ufficiale.
In altri suoi lavori utilizza la stessa tecnica, quella di portarci nell'intimità dei discorsi familiari, delle mura domestiche, rivelando non solo le abitudini dei personaggi ma anche i pensieri, i sogni, le aspettative, confrontando il tutto con la realtà che non sempre li asseconda. 

In "Taglia e cuci", ad esempio, illustra un breve momento di vita quotidiana, il dopo pranzo, quando le donne si riuniscono per chiacchierare (o meglio spettegolare) dopo aver sparecchiato. E gli aneddoti che ne vengono fuori sono spassosissimi, ma anche rivelatori di quelli che sono i luoghi comuni, i pregiudizi, la condizione femminile e cosa le protagoniste fanno per riuscire a superarli.

In "Pollo alle prugne", di nuovo, mettendo in scena la vita, anzi la morte di un suonatore di tar, viene rappresentato l'Iran degli anni '50. Anche qui il tratto è semplice, non è un disegno realistico, ma le scene di vita quotidiana, i pensieri dei personaggi, sì, anche quando vediamo il suonatore conversare con La Morte. Le vignette, su fondo bianco o nero, lasciano lo spazio alle parole dirette dei protagonisti, alle loro reazioni. I messaggi di Satrapi arrivano direttamente a chi legge.

Cosa aspettarsi quindi da questa autrice? Sicuramente delle descrizioni divertenti ma non fini a se stesse, diverse riflessioni riportate proprio dalla protagonista, domande che si pone e che la portano a cambiare, ad evolvere. 

Per colazione... Carote!
Avete letto bene! Volevamo fare una colazione in linea con l'Iran, ma non avevamo fonti di informazione diretta, non ci è rimasto che il mondo di Internet per capire. Abbiamo scoperto che, come in molti paesi, va per la maggiore la colazione salata.
Qui noi proponiamo una versione rivisitata delle colazioni tradizionali che abbiamo trovato: un buon tè nero caldo, del formaggio fresco, noci, una marmellata di carote casereccia su pane fatto in casa (non siamo riuscite a fare i pani tipici). 

Vi sembra strana la marmellata di carote? Se ci pensate questi ortaggi spesso sono spesso usati per i dolci. Vi sblocchiamo un ricordo: le Camille della Mulino Bianco. Chi non le ha mangiate a scuola durante la ricreazione??
 
Abbiamo pubblico iraniano che ci legge? Visto che tutto quello che abbiamo letto erano notizie riportate su siti X, e nemmeno numerosissimi a dire il vero, ci piacerebbe avere un confronto con chi ha esperienze dirette!
Se siete stat@ in Iran o avete amici Iraniani, vorremmo davvero parlare con voi!!
Aspettiamo i vostri commenti!

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