Siamo felicissime perché rispondete alla nostra richiesta di recensioni (il nostro tessoroooo) da tutta la penisola!!! WOW!
E oggi è la volta di Elena e Alessio, da Reggio Calabria: Elena è architetta del MIBACT appassionata del periodo medievale, mentre Alessio si è occupato di antimafia con diverse iniziative e ricerche.
Vi lasciamo come sempre alle loro parole... sognando in riva al mare!
E quando si è in giro per la città, cosa c’è di meglio di una sosta al bar? Noi la cosa la prendiamo sul serio, e infatti ci sono tanti bei gazeboni sui prati della Via Marina, con vista annessa e tutto il resto. Che sia colazione, pranzo o cena, ora d’aperitivo o pausa caffè, voglia di birretta o gelato, ogni momento è buono per naufragare su un bel tavolino apparecchiato.
Ora però servono alcune nozioni indispensabili ai non riggitani (ci chiamiamo così, in lingua locale). Innanzitutto, dicasi aperitivo un vassoio traboccante di fritti, rustici – se non sapete cosa siano, non sapete nulla – crispelle con le alici, stuzzichini vari (inutile dire abbondanti, già si è capito), a volte un assaggio di pasta, ecc. ecc., poi un bel bibitone alla frutta (detto della casa) oppure un cocktail alcolico, che è anche meglio. Poi passando alle cose serie, quando si parla di gelato bisogna fare attenzione a non urtare la suscettibilità degli autoctoni, che a ragione pensano di potersela giocare con la più nota tradizione siciliana a chi ce l’ha più buono. Anche se ormai un buon gelato si può trovare ovunque – certo, c’è sempre lo zampino di un calabro-siculo – ci piace pensare di avercelo solo noi.
Detto ciò, bisogna dirimere la questione fondamentale che presto o tardi si pone nella nostra vita: Cesare o Sottozero? I più attenti l’avranno già inteso, sono le due scuole di pensiero in fatto di gelato. Il primo è un chioschetto, il secondo s’allarga con un gazebo strategico. Da sottozeriani convinti, vi diciamo che, cono o coppetta che sia, si tratterà del primo vero gelato (si nota la modestia?) della vostra vita. Certo, ad agosto lo standard purtroppo s’abbassa molto, ma nessuno è perfetto.
Seduti nel nostro bar, solo dopo voluttuosi e calorici rifornimenti degniamo di uno sguardo il libro scelto per il blog di Jas e Fede. “La vita bugiarda degli adulti” di Elena Ferrante è il racconto di un'adolescente che guarda con distacco ma con convinta emulazione il mondo illusorio “dei grandi”. Lontano dalla carica emotiva dei capolavori della Ferrante come “L'amore molesto” e la saga “L'amica geniale”, è comunque un ottimo romanzo, da gustare piano, ripensando nostalgicamente alla ribellione adolescenziale di ognuno di noi.
E oggi è la volta di Elena e Alessio, da Reggio Calabria: Elena è architetta del MIBACT appassionata del periodo medievale, mentre Alessio si è occupato di antimafia con diverse iniziative e ricerche.
Vi lasciamo come sempre alle loro parole... sognando in riva al mare!
Sognando
la fine della quarantena, la mente va alle spensierate passeggiate
sul Lungomare, a Reggio Calabria, con il
suggestivo scenario dello Stretto. Che significa anche
estate, ricordi di gioventù, ore piccole, e insomma tutta la roba
che ci manca di più!
Va
detto, il nostro Lungomare non è una questione di stagioni: in
primavera e oltre ci si lascia prendere dall’inerzia della calura e
trasportare lungo lo struscio infinito, vasca dopo vasca. In autunno
e d’inverno, pioggia e vento permettendo, il mare agitato è come
un ipnotico richiamo delle sirene, che non a caso pare abitassero
proprio queste acque. Con un po’ di fortuna, è proprio quando fa
più freddo che la dirimpettaia Sicilia mostra forse il suo aspetto
migliore: l’Etna innevato ci accompagna, nelle domeniche assolate,
rendendo a chiunque la vita più dolce.
E quando si è in giro per la città, cosa c’è di meglio di una sosta al bar? Noi la cosa la prendiamo sul serio, e infatti ci sono tanti bei gazeboni sui prati della Via Marina, con vista annessa e tutto il resto. Che sia colazione, pranzo o cena, ora d’aperitivo o pausa caffè, voglia di birretta o gelato, ogni momento è buono per naufragare su un bel tavolino apparecchiato.
Ora però servono alcune nozioni indispensabili ai non riggitani (ci chiamiamo così, in lingua locale). Innanzitutto, dicasi aperitivo un vassoio traboccante di fritti, rustici – se non sapete cosa siano, non sapete nulla – crispelle con le alici, stuzzichini vari (inutile dire abbondanti, già si è capito), a volte un assaggio di pasta, ecc. ecc., poi un bel bibitone alla frutta (detto della casa) oppure un cocktail alcolico, che è anche meglio. Poi passando alle cose serie, quando si parla di gelato bisogna fare attenzione a non urtare la suscettibilità degli autoctoni, che a ragione pensano di potersela giocare con la più nota tradizione siciliana a chi ce l’ha più buono. Anche se ormai un buon gelato si può trovare ovunque – certo, c’è sempre lo zampino di un calabro-siculo – ci piace pensare di avercelo solo noi.
Detto ciò, bisogna dirimere la questione fondamentale che presto o tardi si pone nella nostra vita: Cesare o Sottozero? I più attenti l’avranno già inteso, sono le due scuole di pensiero in fatto di gelato. Il primo è un chioschetto, il secondo s’allarga con un gazebo strategico. Da sottozeriani convinti, vi diciamo che, cono o coppetta che sia, si tratterà del primo vero gelato (si nota la modestia?) della vostra vita. Certo, ad agosto lo standard purtroppo s’abbassa molto, ma nessuno è perfetto.
Seduti nel nostro bar, solo dopo voluttuosi e calorici rifornimenti degniamo di uno sguardo il libro scelto per il blog di Jas e Fede. “La vita bugiarda degli adulti” di Elena Ferrante è il racconto di un'adolescente che guarda con distacco ma con convinta emulazione il mondo illusorio “dei grandi”. Lontano dalla carica emotiva dei capolavori della Ferrante come “L'amore molesto” e la saga “L'amica geniale”, è comunque un ottimo romanzo, da gustare piano, ripensando nostalgicamente alla ribellione adolescenziale di ognuno di noi.
Commenti
Posta un commento