Stavolta inizio dalla fine, ormai l'ordine naturale delle cose ha preso pieghe strane.
Colazioni abbondanti sbandano in pranzi a questo punto della quarantena: spalmato su pane, burro ottenuto shakerando la panna (stiamo raggiungendo l'autosufficienza in casa nostra, facciamo tutto) con marmellata handmade di fragole. Latte d'avena con granola dalla ricetta di Cucina Botanica, Banana Bread, anch'esso proveniente dai video di Carlotta. Mela che poi non ho mangiato, ma faceva colore. Invece la fetta di pane è stata morsa mentre cercavo di fare la foto, era mattina e avevo fame, non ho resistito, il colore della marmellata era così attraente...
Cuffie, perchè non disdegno gli audiolibri se si tratta di saggi; per i romanzi no, la voce dei personaggi deve essere come nasce nella mia testa.
Sto sfruttando per bene la prova gratuita di Audible, ho tempo sì, ma l'irrequietezza che mi scuote non mi lascia concentrare su un libro scritto.
"La dittatura delle abitudini" di Charles Duhigg.
Le mie amiche dicono: "ma basta con questi libri di fantapsicologia da bar per markettari", io trovo contengano alcuni spunti che vado cercando, quello che non mi serve lo lascio scivolare via (il sensazionalismo, l'arrivismo, gli ismo).
Non ho ancora trovato il libro che "mi ha cambiato la vita", nemmeno questo lo è, ma c'è un punto fondamentale da cui partire: quelle che chiamiamo "abitudini" non sono fili di un destino ineluttabile che ci muovono come burattini. Cioè sì, se lasciamo che sia così.
In quanto esseri umani, non siamo perfetti, ma perfettibili. Consiglio questo libro ha chi ha voglia di guardarsi con un po' di spirito critico e di capire che magari dietro le azioni ch fa col pilota automatico, ci sono altre ragioni e rendersene conto potrà portare una maggiore maturità.
Chiaramente non si parla di guarire da patologie, l'autore non è un dottore, pascoliamo nell'ambito di piccoli comportamenti. Vengono riportati anche casi clinici noti e ricerche scientifiche, ma non ci sono mire a sostituirsi ai professionisti.
Ogni capitolo analizza un aspetto delle abitudini riscontrabili sia nel singolo sia in agglomerati umani come aziende, gruppi di
sostegno, di consumatori. Interessantismo il capitolo 2, sulla pubblicità negli anni '50 dei
dentifrici e successivamente dei deodoranti per ambienti (ok, lo so che le parole dentifricio e deodorante per ambiente a primo acchito non sembrano accattivanti, ma leggetelo/ascoltatelo!).
L'abitudine di per sé non è negativa, è un risparmio energetico per il
cervello. Ma vi rendete conto anche voi che questa comodità è un'arma a
doppio taglio, no?
Alla fine del libro l'autore fornisce consigli autopraticati su come limitare alcuni comportamenti ripetitivi che pensiamo dannosi per noi, ma ci tiene a sottolineare che non è uno specialista, che non ci sono "tecniche" valide per tutti, che ognuno deve fare aggiustamenti ed esperimenti su sé stesso.
Suggerisce, ogni volta che stiamo per compiere quell'azione (ovviamente deve esserci coscienza dell' azione), di ragionare con carta e penna, scrivere come ci si sente in 3 aggettivi, prima e dopo, appuntarsi l'orario dell'abitudine, e dopo aver ripetuto per un po' di giorni, provare a ragionare su questi dati. Tutti i giorni prendo il caffè alla stessa ora perchè mi piace, o perché magari ho bisogno di una pausa dal lavoro, e dire "andiamo a prendere un caffè" è ciò che giustifica il distacco dalla scrivania?
No, non credo che sia tutto facile, prima di arrivare a dei risultati probabilmente ci si dimenticherà più volte delle buone intenzioni.
"Ma io sono fatta così e basta" è la frase che più odio, detta da me e dagli altri, quante volte l' ho detta e quante ancora la dirò. Potrei cambiare questa di abitudine, intanto, e vedere quali risultati arriveranno. E' l'impuntarsi che ostacola la possibilità di crescere e ci allontana dagli altri.
L'augurio è che questo momento che ha stracciato la normalità, possa essere convertito in qualcosa di utile che ci faccia dire: abbiamo perso tanto (persone, risorse economiche, attività) ma possiamo cavarne qualcosa di buono, possiamo potenziarci.
E voi, avete instaurato nuove abitudini o ne avete perse altre in questo periodo di isolamento?
Come vi sentite?
Anch'io apprezzo (per qualche spunto, così come fai tu) i libri di fantapsicologia da bar :D interessante la tematica. E ho anch'io approfittato della quarantena per conoscere Audible :)
RispondiEliminaNon lo utilizzo per romanzi lunghi e complessi, ma più per storie brevi; e,a proposito di abitudini, in questo periodo lo ascolto mentre lavo i piatti!
PS la tazza col viso di donna è fantastica
Mi trovi d'accordo su tutto! A proposito di abitudini: anche io ascolto sempre gli audiolibri mentre lavo i piatti, e ho iniziato persino ad asciugarli, pur di ascoltarne di più!! E quanto è importante la voce del lettore del testo?
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