A colazione con Jas - "L'Odissea" di Marilù Oliva e il Avocuddle Café

In questa recensione, Jas ci parla di una versione moderna e da un punto di vista altro di un grande classico della letteratura, nonché un pilastro della storia: l'Odissea
A raccontarcela, secondo l'autrice Marilù Oliva, saranno le donne che accompagnano Odisseo nel suo viaggio. E ognuna di loro ci racconterà cosa pensa di quest'uomo, del loro amore e della loro ammirazione.

Ma scopriamo di più...




Ci sono uomini che valgono nulla o poco più – la maggior parte. E uomini di valore, pochissimi. Odisseo è un guerriero molto attraente, lo so io, lo sanno le altre donne che, mortali o no, si sono sciolte tra le sue braccia.
Circe


"L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre" è un libro che si legge veloce, scorrevole, direi quasi avvincente, anche se il linguaggio ricorda molto quello delle traduzioni che si leggono a scuola. Dell'autrice ammiro la cura per il testo, per riportare le stesse espressioni ed immagini del testo classico, e allo stesso tempo, il fatto che riesca ad 
essere molto moderno.

L'intento è quello di raccontare il poema dal punto di vista delle protagoniste che Odisseo ha incontrato durante il suo viaggio.
Si inizia con Calipso, che riluttante lascia andare l'eroe greco dopo che Ermes glielo ha ordinato:

Sola da decenni su questa macchia di terra disabitata e inanellata dalle acque, visitata soltanto da uccelli marini, ho accolto l'uomo come una piacevole compagnia. Un trastullo, dapprima. Ora però, sta diventando qualcosa di insostituibile e mi sconquassa dentro. Alcuni giorni mi sento vuota e so che è colpa sua, dell'indifferenza che mi mostra ogni mattina, quando si allontana verso gli scogli”.


Ogni mattina lo devasta la nostalgia, il dolore che gli arreca il pensiero del ritorno a casa, ma anche al passato, al luogo che fu – e l'uomo vorrebbe soltanto scomparire dai miei scogli per comparire sui dossi rocciosi di Itaca”.

Poi si passa a Nausicaa, giovane donna ancora che può avere tutti i principi Feaci ai suoi piedi e desidera questo straniero che, invece, non la calcola nemmeno di striscio...
Avevo riposto grandi speranze in Circe, che disprezza gli uomini e li paragona (trasformandoli) ad animali.

State freschi, cari i miei marinai che si millantano guerrieri, pensavo mentre li nutrivo. […] C'è voluto così poco per renderli bestiali. Una pozione. La loro voracità. Menti credulone. La mia bacchetta è stato solo il tocco finale.”

Ma poi arriva Odisseo e Circe dice: “Percepisco che si tratta di un uomo diverso dagli altri. C'è qualcosa di consumato, in lui, e nello stesso tempo intatto.” E già si capisce che si è fatta abbindolare pure lei.

Brevemente viene descritto l'episodio del raggiro delle sirene, che sono rimaste letteralmente a bocca asciutta..
Poi, finalmente, Odisseo arriva a Itaca e la prima donna che incontra sarà Euriclea, la fedele schiava che ha servito prima il padre e poi il re di Itaca – e soprattutto sua moglie e suo figlio nella lunga attesa – e che lo riconoscerà per la ferita che si procurò da bambino.
Tra un racconto e l'altro si presenta un intermezzo con Atena, la dea che protegge Odisseo, lo sostiene e lo consiglia nei momenti importanti della sua avventura.
Un ruolo fondamentale per far sì che l'eroe torni a casa e si riappropri del regno.

Infine lei, Penelope: sin da piccola mi sono sempre chiesta perché sia rimasta vent'anni (una vita!) ad aspettare un uomo di cui non aveva nessuna notizia. Dovrebbe essere un modello di fedeltà, di amore, di costanza, ma a me è sempre sembrato qualcosa di sbagliato.

Tutte le donne lo ammirano o lo amano. E tutte provano pietà per questo eroe che ne ha dovute subite tante, che non dovrebbe subire altri dolori, povero... Una vittima degli dei, questi cattivoni (dimentichiamoci che Odisseo li ha sfidati e che poi ha accecato uno dei figli di Poseidone - una ragazzata, via!).

Questa la trama a grandi linee. Ma passiamo all'idea di una versione "al femminile". Premetto che il mio giudizio non tiene assolutamente conto del contesto dell'opera. Avevo delle aspettative diverse, essendo una nuova versione. 

Se penso che l'intento dell'autrice potesse essere semplicemente una riscrittura, è un tentativo più che riuscito. 
Se, invece, doveva essere una riscrittura in chiave contemporanea e femminista, come ho visto scritto da parte della critica, allora non sono d'accordo. Non ci sono obiezioni sul fatto che Odisseo, “per salvarsi” ha avuto delle relazioni con dee e maghe, piangendo poi quanto gli mancasse la sua Penelope, mentre la moglie lo aspettava a casa, rifiutando tutti i possibili pretendenti. Per essere in chiave contemporanea, mi aspetterei che almeno Circe e Penelope si ribellassero, e condannassero il suo comportamento, invece di rimanere affascinate, quasi fosse l'uomo che non deve chiedere mai della pubblicità. 
Una riscrittura può permettersi un finale diverso? 

Ma forse è quest'immagine di uomo tutto d'un pezzo che ha affascinato nel tempo e che continua ad affascinare e ci spinge ancora a leggere e a far nostra l'Odissea: da bambina avrei voluto essere Odisseo, per la sua sete di conoscenza. Ma ho sempre pensato che si comportasse da vero stxxxo - mi spiace, non trovo un modo migliore per descriverlo - e per questo non volevo assomigliargli.  

Per la colazione ho deciso di andare al Avocuddle Café di Torino. Si trova dentro la galleria Umberto I, quella che si affaccia su Porta Palazzo, il grande mercato in centro. 
Dal nome si capisce che il protagonista di colazioni, pranzi e aperitivi è l'avocado. Un frutto che ho riscoperto qualche anno fa e di cui oggi sono letteralmente dipendente. E posti come questo sono la gioia per le papille gustative e per gli occhi. 

Mi ha accompagnata un'amica, in una fredda mattina di gennaio. C'è la possibilità di mangiare dentro al locale, che è piccolino ma ha diversi posti a sedere, oppure direttamente in galleria, e colori e luci creano una bella atmosfera. 
Nel ricco menù ci sono diverse scelte, sia dolci sia salate. Per la mia colazione mi sono buttata sul salato e ho preso un avocado toast vegano, che consiste in avocado (!), hummus, pomodorini gialli e olive taggiasche, e ho accompagnato con un caffè americano.



Per saperne di più:
-sito dell'avocuddle café:

-sito di Marilù Oliva:




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