Recensione a quattro mani - "Il mostruoso femminile" di Sady Doyle e il Nora Book & Coffee

In questa recensione abbiamo deciso di parlarvi di un libro davvero incredibile: "Il mostruoso femminile" di Jude Ellison Sady Doyle
Un libro che consigliamo fortemente a tutte e a tutti. Perché? I motivi sono tantissimi, quindi vi consigliamo di prendervi il tempo necessario... Ma ne vale assolutamente la pena!



Dalla pagina della casa editrice: 

I nostri libri trattano di filosofia e fioritura personale, di femminismi e poesia, di spiritualità e pedagogia. 
Ogni libro è un tassello di una nuova visione del mondo, le spire di un serpente editoriale che si muove verso spazi ancora da esplorare.

Partiremmo così dall'esterno, dalla copertina: in Italia il libro è edito da Tlon e la loro scelta grafica è stata vincente. Siamo sicure che metà delle persone che hanno acquistato il libro siano state attratte dalla copertina. L'illustrazione è accompagnata da una breve scritta sulla quarta di copertina che dice:

ESAGRAMMA 29 – K'AN

L'ABISSALE (L'ACQUA)

LA SENTENZA

L'abissale ripetuto. Se sei verace hai riuscita nel cuore, e ciò che fai incontra successo.

Secondo Jas, la copertina in lingua originale non è così accattivante a livello estetico: è sicuramente molto più provocatoria, come anche il titolo (“Dead Blondes and Bad Mothers: Monstruosity, Patriarchy, and the Fear of Female Power”), che, sempre secondo Jas, in italiano è stato leggermente smorzato per non sconvolgere troppo - anche se la resa in italiano non avrebbe dato lo stesso riscontro per mancanza di riferimenti culturali. (si parla di “paura delle donne” in italiano più generico, mentre in inglese è “fear of female power” - forse troppo estremo per il nostro modo di vedere/vivere/affrontare il problema? Che ne pensate?)

Tornado alla copertina, è opera di Caterina Ferrante, che sul suo profilo Instagram scrive:

"Parole chiave: giardino notturno, piante carnivore, femminile, mostruoso, William Morris mania, pop, streghe. I “mostri” di cui parla il libro sono figlie, mogli, madri che il patriarcato ha deturpato, sfigurato e alterato pur di rendere controllabili, ma sono riuscite a sottrarsi a questo controllo. Proprio perché si sono sottratte a questo controllo attorno a loro si è generata tutta un’iconografia spaventosa. Si passa da Tiamat a Godzilla, o dalle Erinni alle sirene, fino alla bambina de L’Esorcista passando per Jurassic Park.”

Effettivamente potremmo fermarci qua, potrebbe essere già un’ottima recensione e la copertina rende al meglio il significato del libro. Ma comunque vogliamo dire anche noi la nostra e proseguiamo... Alla faccia della sintesi!

E allora passiamo ad analizzare il contenuto.

Un libro immenso per i tantissimi spunti che lascia nei vari capitoli. Il contenuto è davvero tanto, meriterebbe di essere letto e riletto, si ha tra le mani “tanta roba”.

Sono parecchie le sottolineature e le orecchie fatte alla copia di Fede (libro acquistato, ebbene sì!), non è davvero semplice racchiudere “Il mostruoso femminile” in una recensione breve. Semplicemente, ascoltate il nostro consiglio, fidatevi ciecamente: è un libro da leggere.

Il saggio ha una struttura che ci permette di fare un vero e proprio percorso, e ci mostra come il patriarcato cerchi di segnare e controllare le diverse fasi della vita delle donne, soprattutto quelle incontrollabili – in quanto naturali e strettamente legate alla fisicità femminile – come il sesso e la capacità di procreare.

Sul caos della riproduzione si devono sempre esercitare la competenza e la disciplina maschili, non perché ne migliorino i risultati (spoiler: non lo fanno), ma per evitare che le donne detengano la sovranità del proprio corpo.

Le sezioni, “Figlie”, “Mogli”, “Madri”, vanno ad analizzare i cambiamenti fisici e sociologici del ruolo della donna nella società – anche in rapporto al potere.

Un punto in particolare: quando si parla del ruolo della madre, Jas ha trovato molto interessante l'analisi che l'autore fa sull'influenza che, secondo molti studiosi e non, hanno le madri nelle vite e nelle azioni dei serial killer – ovviamente sono loro le colpevoli di aver generato e cresciuto questi mostri (scaricando così la colpa dai veri colpevoli alle figure femminili a loro vicine), mentre non si mette in dubbio l'influenza e il ruolo di un padre violento nel rapporto con il figlio-killer, ad esempio. E le ha fatto pensare a serie tv come Criminal Minds: ad un certo punto, verso le ultime stagioni, ogni volta che trovavano un serial killer che violentava, torturava e uccideva giovani donne era sicuramente colpa del rapporto (sbagliato!) che aveva con la madre. Trovava la cosa buffa ed esagerata ai tempi, ora con queste riflessioni, Jas ha capito cosa non le tornava...

Troviamo geniali i riferimenti a film, letteratura, fatti di cronaca del passato che si sono trasformati nel tempo in leggende dalle tinte oscure e che hanno ispirato film horror e trash, serie tv, libri.

Molto interessante anche l'analisi storica delle divinità antiche, questa transizione da divinità creatrici femminili a divinità maschili che accentrano il potere, oltre alla forte differenza che vede le stesse divinità come creature mostruose, nel caso di quelle femminili – e qui si passa al cambio di prospettiva con l'uccisione dei “mostri” e l'ascesa degli dei – mentre le divinità maschili non vengono mai identificate come mostri da distruggere o dai quali difendersi.

Riguardo al tono è fortemente provocatorio, a volte ironico, molto schietto, non gira intorno al messaggio che vuole inviare. La scrittura è semplice e scorrevole, accompagna facilmente il vasto contenuto che porta nelle pagine.

"Affinché sia inattaccabile, il patriarcato deve essere rappresentato come necessario. Se gli uomini cominciassero a partorire o le donne a donare sperma, l'attuale stato delle cose apparirebbe per ciò che realmente è: artificiale e del tutto ingiusto.


Perché leggere questo libro.

Intanto, se si amano le opere dell’orrore/slasher/true crime: Benvenute/i!.

Nel nostro caso, entrambe abbiamo sempre evitato film e libri di queste categorie, ma dopo la lettura, viene il sospetto di doverli guardare e con occhi nuovi.

In appendice è stata creata un’accurata “guida alle fonti” divisa per capitoli, in cui si raccolgono film, libri, poesie, notizie. Non la solita bibliografia insomma. Vengono citati anche autori non stimati da Sady Doyle: “Dopotutto, spesso sono proprio le paure degli uomini sessisti a rivelare di più sul potere delle donne”.

Altro motivo: smontare i sensi di colpa e di inadeguatezza con i quali ci hanno cresciute.

La famosa frase: “Non sono io, è che mi disegnano così” può essere spiegata meglio con questa citazione:

In Occidente sono sempre stati gli uomini bianchi a raccontare le nostre storie, a scrivere le nostre leggi, ad attribuire i nostri significati, ad avere il dominio sulle arti e sulle accademie e, quando a essere rappresentata è stata un'esperienza femminile, di solito è stato un uomo a rendersene conto. Le donne vengono definite dall’esterno per come appaiono agli uomini, e non dall’interno come soggetti pensanti e senzienti. Non sono esseri simili e neanche una tipologia differente o qualitativamente peggiore di persone, sono semplicemente l’opposto dell’uomo, e quindi, l’opposto dell’essere umano.


Nell’andare avanti, pagina dopo pagina, abbiamo apprezzato la sua capacità di inclusività, soprattutto quando ci fa comprendere che con il termine “donna” l'autore indichi non solo chi è biologicamente nato con determinate caratteristiche, ma chiunque si riconosca in questa definizione – e non è facile per chi non è educato/a a pensare fuori dagli schemi, ma può essere un buon punto di partenza.

Un libro che ci fa riflette e nasce spontanea, insieme ad una schiuma di rabbia, una volontà di riappropriazione del ruolo di essere umano. Prendiamoci il riconoscimento di “persona” che ci spetta. Non di “donna” da un punto di vista maschile.

In ultimo: è un libro che ha fatto molto discutere, e questo spinge a confrontarsi e a riflettere, un bel modo per continuare a crescere e migliorarsi.

Sarebbe ancora più bello leggerlo insieme ad altre persone – donne e uomini al di fuori di queste definizioni che oggi non rispecchiano più la realtà- che siano esse/i partner, amici e amiche o familiari e capire insieme come liberarsi da credenze depositate strato su strato nel corso dei secoli.


Per la colazione Jas è passata al Nora Book & Coffe a Torino, in Via delle Orfane, la stessa via della statua del toro che sbuca dal muro... 

Si tratta di una caffetteria-libreria specializzata in tematiche di genere: una sala è dedicata ai libri e ad alcuni gadgets che vengono venduti, e ci potrete trovare una buona selezione di testi italiani e non, anche difficilmente reperibili e per tutte le età. 

La parte caffetteria, come tutto il locale, è arredata con alcuni tavoli e colori che rilassano la vista, alcune decorazioni artistiche e altri libri sparsi in vendita riempiono i muri, alternandosi ai prodotti da bere e mangiare.

Di questo locale sicuramente è l'atmosfera che colpisce: un luogo tranquillo, accogliente, dove ognuno può trovare un suo spazio – per studiare, mangiare, chiacchierare o addirittura festeggiare – senza dover essere per forza dentro una categoria specifica. Dove ci si può sentire liberi di essere, semplicemente.

La colazione è stata semplice e classica: cappuccino e croissant vuoto, seduta ad uno dei tavoli della saletta più piccola, mentre sbirciava il resto del locale e immaginava le storie di chi era lì a gustarsi la pausa.


Per saperne di più:

La pagina facebook di Nora Book & Coffee:

https://www.facebook.com/norabookecoffee/

Il sito della casa editrice Tlon:

https://tlon.it/edizioni-tlon/

Il sito di Jude Ellison Sady Doyle:

http://judedoyle.com/bio

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