A colazione con Fede - "Il trucco c'è e si vede" di Beatrice Mautino

Questa volta non mi dedico a romanzi ma...ad una presa di coscienza! Sembrerò eccessiva, ma con questo libro si svelano "trucchi" e si tolgono pesi.

Di cosa si tratta? Del concentrato di studio costante di Beatrice Mautino, divulgatrice scientifica "delle cremine" come si autodefinisce lei in maniera ironica in un podcast "Questa è scienza" di Massimo Polidoro di cui è stata ospite.

Intanto chi è lei? E' "una biotecnologa, con un passato da neuroscienziata e un presente da divulgatrice scientifica". 

Mi era capitato di vedere dei suoi video su YouTube, senza prestarvi troppa attenzione. Recentemente sono incappata in "Il trucco c'è e si vede" su Audible, e mi ha catturata. Con il suo tono di voce serafico, l'accento familiare (nasce a Ivrea), ci mostra in una maniera che giurerei essere "sorridente" gli inganni del marketing del mondo dei cosmetici. Non giudico né le aziende produttrici né il marketing di per sé. Lavoro in un negozio, sono a contatto fisicamente con il cliente finale e percepisco dai suoi occhi speranzosi quello che vorrebbe sentirsi dire, soluzioni a problemi, lasciatemelo dire, spesso immaginari. Capisco si debba presentare al meglio un prodotto, ma ci sono dei limiti. Sono grata all'autrice per il suo impegno.

Tante sono le cose che mi sono rimaste e che mi piacerebbe condividere con le amiche quando si parla di shampoo, creme viso, maschere. Vi sembrano argomenti da nulla? Parliamo pur sempre di vendita, di economia, della nostra accettazione, nei casi limite anche di salute. Quindi no, non credo siano argomenti trascurabili, fanno parte del nostro vivere in società.

In particolare il "senza" : olio di palma, parabeni, esperimenti sugli animali...Il "senza" diventa un marchio, una forza magnetica che dirige la volontà del cliente ad acquistare un articolo e non un altro.

La storia dei parabeni proprio non la conoscevo, ho sempre veleggiato sulla superficie delle pubblicità e dei titoli strillati dalla stampa. Perché sono stati bollati come dannosi? La cosa di cui sono rimasta sorpresa è che non è stato provato con metodo scientifico che lo siano. Lasciate che sia il libro a spiegarvi tutti i passaggi.

Visto che i cosmetici non sono medicinali (con buona pace della pubblicità della Somatoline) ma sono un qualcosa in più con cui pensiamo di coccolarci, e volendo evitare che le mie vanità fossero a carico di altri, ho spesso scelto i bollini "Veg" o quello del "Coniglietto". Come per tutte le certificazioni, per ottenerle si deve pagare, questo lo immaginavamo tutti. Introduciamo ora un altro elemento: in Europa nel mondo della cosmesi sono proibiti i test sugli animali dal 2013. Chi afferma oggi di vendere prodotti non testati sugli animali, non sta dicendo il falso, ma spinge a pensare che chi non ha il marchio ufficiale lo faccia. Cosa vi fa pensare questo?

Altri argomenti che mi hanno spalancato gli occhi sono il linguaggio e l'approccio "scientifichese" utilizzati dalle pubblicità. Ci faccio molto più caso ora. La "nano-tecnologia" , l' "acqua micellare" e molti altri modi di dire di cui non capiamo granché ma pensiamo siano realtivi a laboratori e camici bianchi, quindi ci fidiamo. 

Altro aspetto spietato che Beatrice Mautino ci rivela...(rullo di tamburi!)...la maggior parte dei cosmetici sono davvero "trucchi". Non possono davvero piallarci le rughe o farci scomparire la cellulite, perché non vanno ad agire sul nostro DNA. L'autrice ci ricorda che probabilmente non lo vorremmo nemmeno, visto che ciò che va ad alterare il DNA delle cellule è il tumore.

Il corpo si trasforma e cambia con il tempo, al di là di tutte le creme con cui potremo mai ungerci, quello che deve cadere cadrà. Non sono arrendevole, ma a quasi 35 anni, ho già visto cambiare la mia fisicità e capisco quanto possano influire lo stile di vita, l'esposizione al sole, l'alimentazione. 

Possiamo smettere di non sentirci mai abbastanza? Possiamo evitare che sia la pubblicità a dirci che abbiamo un problema a cui non avevamo pensato (probabilmente perché non ce l'abbiamo davvero) e a offrirci la sua soluzione (ovviamente non gratuita) ? Possiamo non sentirci in colpa e abbandonare la visione strabica che ci accompagna sempre, un occhio all'ideale di perfezione imposto dalla società, un occhio alla nostra immagine allo specchio?

Se devo essere ingannata, vorrei saperlo e scegliere se partecipare al raggiro. Se mi sembra che una crema mi dia l'effetto che volevo, allora possiamo dire che ha funzionato. Ho comprato la sensazione di cui avevo bisogno, non il prodotto.

Sto riducendo in maniera semplicistica un mondo pieno di contraddizioni, Beatrice Mautino saprà con leggerezza (non superficialità) e qualche bella risata accompagnarvi verso l'uscita della caverna. Vale la pena leggere questo libro? Sì, in pieno. Scegliete voi cosa farne della verità.


Passiamo al nostro momento preferito, la colazione!! 

Ultimamente le mie mattine iniziano presto. Una bella carica me la da' il caffè (parlo come gli slogan pubblicitari!) magari è l'effetto placebo, ma sembra funzionare. In casa abbiamo un nuovo aggeggio, il sifone, che manco a dirlo è giapponese.





E' un processo rilassante da vedere: la fiamma scalda l' acqua misurata nell'ampolla posta alla base, che pian piano viene incanalata nel bicchiere posto nella parte superiore, dove si trova il caffè macinato. Sì, lo maciniamo all'occorrenza, con il "piccolo" macinino in foto. Abito con un fanatico dell'estetica e del caffè. Al momento opportuno si spegne la fiamma e si gira l'impasto di acqua e polvere, in un attimo il caffè pronto cade giù filtrato nell'ampolla iniziale. Il tutto dura circa 10 minuti e il caffè che si ha in tazza è tanto, tanto profumato, ma meno concentrato di un espresso. Per amore della coerenza l'ho accompagnato ad un dolce nipponico, il dorayaki, una coppia di pancake super uniti da un ripieno di marmellata di azuki.

Sono pronta e cosciente per queste giornate lunghe e difficili!


           

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