A colazione con...Greta - "Leggere Lolita a Teheran"

Il nome della nostra "ospite" vi sembra familiare? Ebbene se siete attenti lettori, avrete notato che o conosciamo solo persone che si chiamano Greta...o avrete capito che è una lettrice instancabile. Spazia di continente in continente e non si preclude nulla, è molto curiosa e si butta nelle letture più variegate! 
Cosa ci propone oggi?

Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi


Ho deciso di scrivere e di condividere con voi questa recensione appena ho terminato 'Leggere Lolita a Teheran' di Azar Nafisi. É uno dei libri più belli che ho letto negli ultimi tempi.

Praticamente non ho fatto altro che divorarlo per due giorni, aiutata dalle condizioni favorevoli dell'essere in vacanza al mare, dove l'attività principale, per me, rimane spiaggiarsi al sole (ma se eravate in Liguria alla fine di agosto, come la sottoscritta, di sole non sempre ce n'è stato molto).

Iniziavo la mia giornata leggendo, come contorno una bella colazione in spiaggia (di cui ahimè non ho foto! ma ve la lascio immaginare: un bel cornetto ripieno di marmellata d'albicocca con vista mare e qualche sporadico raggio di sole).


Ma visto che so che Jas e Fede ci tengono molto a questo aspetto, ho cercato di replicare l'atmosfera della colazione andando da 'B cafè' (via S. Maurilio 20, Milano) che più che ricordarmi la sassosa spiaggia della Liguria, a me ricorda un ciringuito su una spiaggia dorata del Sud America (ma fantasticare è gratis!). 

Così ero seduta sulla mia seggiolina all'ombra di un tettuccio di legno a gustarmi il mio cappuccino fumante e una bella brioches con davanti a me la vista di una mare blu e azzurro che cercava di venirmi incontro ad ogni occasione, mentre i raggi sole tropicale mi sfioravano le gambe abbronzate.

Forse la spiaggia sdrammatizza un po' la tematica di base del libro: la libertà

Può essere libertà di pensiero, libertà di parola, libertà di innamorarsi di chi si vuole, libertà di lettura, libertà di professare una fede, o non professarla affatto, libertà nel vestirsi, ma soprattutto libertà di essere donna!

Il dubbio che sorge prima di iniziare il libro è: "Ma si capisce anche se non si conosce Lolita [di Nobokov]?" Sì, 'Lolita' è solo un pretesto. Sì, sono riuscita a seguire la storia senza aver mai aperto un romanzo di Nobokov (purtroppo, ma mi rifarò presto!) Infatti, il racconto si compone di quattro parti: "Lolita", "Gatsby", "James" e "Austen", a loro volta suddivise in capitoli.

Lo spunto alla base di questo libro viene dall'esperienza reale dell'autrice che, durante il regime dell'ayatollah Khomeini, lascia il lavoro di insegnante universitaria ed invita le sue migliori studentesse tutti i giovedì mattina a seguire un seminario di letteratura nel suo salotto. Attraverso lo studio dei grandi romanzi, per lo più occidentali, le ragazze intraprendono un percorso di crescita emotiva che gli era negato. Identificandosi nei personaggi e nelle eroine dei racconti vivono storie ed emozioni che non possono affrontare nella propria quotidianità, dove, in quanto donne, sono 'rinchiuse' in spazi sociali ancora più stretti dei loro coetanei maschi e l'unico modo per mantenere la propria unicità come individui, per non diventare un mero numero all'interno del macro-gruppo, è costruirsi una propria 'contro-realtà'.

Con il passare del tempo le ragazze iniziano a fraternizzare tra loro e a raccontarsi le esperienze personali, confrontandosi con le diverse opinioni delle compagne e imparando a fronteggiare ognuna a proprio modo il regime.

Nelle ultime pagine del libro la professoressa Nafisi si dichiara convinta della necessità di aggiungere il 'diritto all'immaginazione' alla Carta dei diritti umani, perché è proprio l'immaginazione stessa di cui i poteri assolutistici privano l'umanità. 

L’immaginazione è un altro aspetto della speranza.




Commenti