A colazione con Fede - " Atti osceni in luogo privato" di Marco Missiroli

Sono entrata in possesso di questo libro (o forse non si può dire cosìvisto che l'ho prestato non ricordo a chi, quindi è in giro per il mondo, Libero) grazie a Gogol&Company, ancora loro, una libreria di Milano con annessa caffetteria gestito da splendide libraie e librai, fonte di scoperte sempre nuove. Trovate le/i vostre/i libraie/i di fiducia e affidatevi a loro! Comunque per mancanza di biblioteche aperte, e senza la voglia di ricomprare un libro che già ho (forse) anche questa volta mi sono appoggiata ad Audible. Che dire, per i romanzi prediligo la carta ma...di necessità virtù. 

Il titolo è "Atti osceni in luogo privato" di Marco Missiroli. La storia in breve:

siamo testimoni della vita di Libero Marsell dall'infanzia fino all'età adulta. La crescita è accompagnata in maniera più o meno presente da romanzi e da personaggi sfaccettati. Si può intuire facilmente dalla copertina che il sesso è molto presente, l'attitudine del protagonista si evolverà nel corso del tempo. L'opera è "Holy Cross (in hoc signo vinces)” di Erwin Blumenfeld.

Siccome sono stata cresciuta a suon di "Prima il dovere e poi il piacere", parto subito dalle note dolenti. Non è detto che si scelga di presentare un libro che prende 10 in tutte le materie e va bene così.

Iniziamo con i contro: 

Si potrebbero accusare il personaggio e la storia di sessismo, maschilismo ed altri -ismo. Non la vedo così. Quel che vedo è un punto di vista completamente diverso dal mio. Nell'adolescenza e durante la crescita ho sempre cercato voci femminili in cui riconoscermi, o voci universali che scardinavano l'eterna dicotomia donna/uomo, questo romanzo mi ha offerto un paio di occhiali differenti con cui guardare il rapporto tra i sessi. Credo siano giusti alcuni comportamenti? No. Li giustifico? No. Ne ho riconosciuti alcuni, pensando agli abitanti di Marte incontrati nella mia vita? Sì.

Altro punto che un po' mi fa storcere il naso, ma che allo stesso tempo mi piace: è pieno di frasi ad effetto, come cercasse sempre di compiacere il lettore. Eppure sono belle. Le leggo e rileggo (o riascolto) e le rigiro sulla lingua, caramelle che si sciolgono piano. Il gusto della parola, di una frase ben scritta, ben costruita. Qualche esempio:

"I libri spostavano la mia gravità, e attuavano una legge: avevano iniziato a mettermi al mondo"

"Non ero più fragile per me stesso, ero fragile per noi"

E tante altre. 

Visto che è un autore giovane e ancora vivo, ho guardato diverse interviste, e ho appurato che parla effettivamente così, in maniera scenica ma con il volto serio.

Ma veniamo ai pro:

Si parla di libri, un libro che contiene dentro altri libri mi entusiasma sempre, posso scoprire il nuovo o ritrovarmi nel familiare. I titoli hanno portato alla formazione del protagonista e probabilmente dell'autore stesso. Fanno parte di un bagaglio a me sconosciuto: autori francesi, maggiormente americani, qualche italiano. Li ignoro tutti, dal primo all'ultimo, se non un Salinger, di cui conosco solo Il Giovane Holden. Posso liberarmi dall' omertà e dire che non lo capisco? (Anche Jas condivide, mi ha dato il permesso di dirlo!) Proverò a dare altre occasioni a Salinger e ad altri scrittori che finora ho bellamente ignorato. Magari non è ancora il tempo.

La scrittura è scorrevole, credibili i personaggi, ci credo davvero che possano pensare così e agire così, che è naturale, che non ci sono fili di burattinaio a moderare le loro azioni, che sono loro veri, anche se fatti di inchiostro. Se un autore mi convince così, per me ha vinto. La bibliotecaria Marie, Giorgio, i genitori, gli amici, Lunette e Anna...mi piacciono tutti i suoi personaggi. Libero non è mai solo davvero.

Parte della storia si svolge a Milano, città che amo e odio, mi piace vederla con gli occhi degli altri, magari un po' romanzata.

E' un libro che ho letto più volte e so che rimarrà nella mia biblioteca: ha tanti strati, ho bisogno di leggerlo e rileggerlo per capire meglio, è intenso, è tanto, senza essere spesso 500 pagine mi regala l'impressione di durare un tempo indefinito, attraversa le età della vita e i tanti Libero in evoluzione. Mi piace la capacità dello scrittore di farmi sentire l'assenza, la mancanza, la perdita, l'impressione di essere travolti dagli eventi della vita...Ma alla fine sì, c'è il lieto fine nonostante tutto, nonostante quello che si è dovuto barattare nella crescita. 

 Devo confessare che Fedeltà, il romanzo con cui ha vinto il Premio Strega Giovani 2019, non ha suscitato in me la stessa reazione di Atti Osceni. In un'intervista lui stesso dice che si tratta di stili di scrittura completamenti diversi, Atti Osceni è come l'urlo di un adolescente, Fedeltà un sussurro di ciò che è già successo. Per amor di cronaca, Fedeltà è stato tradotto in 32 paesi e Netflix ne ha acquistato i diritti.

Spero proviate a dare una possibilità a questo libro, magari alla riaperture delle biblioteche. In questo periodo di chiusura, in molte città gli enti si sono organizzati per garantire il servizio del prestito, mi auguro che potremo usufruirne presto anche qui a Milano. (A proposito sulla nostra pagina Facebook trovate link per utili aggiornamenti a riguardo!)

Continuando con le mancanze: la colazione al bar. Mi manca tanto. Sono una cuoca distratta: o metto troppo sale, o troppo poco, o mi dimentico il manufatto (non potrei descriverlo diversamente) in forno, o lo tiro fuori troppo presto e mi ritrovo con torte mezze crude, che trasformo in fette biscottate per recuperare lo sforzo e gli ingredienti. Mattoncini di farina e buone intenzioni. Potrei aprire un'impresa edi(bi)le. 

La colazione che ha accompagnato Atti Osceni (ecco, cade a pennello!) è un panbrioche venuto discretamente male mezzo riscattato dalla marmellata di ramassin handmade di Madreh. I ramassin sono un frutto (credo) tipico piemontese, piccole prugne grandi come un pollice, dalla dolcezza e dalla complessità di profumi incredibile. Non può mancare te' sencha che mi aiuta a buttar giù.

Bramo una colazione al bar, seduta comodamente a sorseggiare un cappuccino bollente (con cannella!), sbriciolandomi addosso un croissant, sfogliando le pagine di un libro. Sentite anche voi la mancanza di questo rituale? Fatecelo sapere, ci sentiremo meno sole!

E se avete ricette buone e infallibili...scrivetemele!

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