A colazione con... Greta - "La Grande Traversata" di Shion Miura

 La nostra ormai fedelissima Greta ci regala sempre tanti spunti con le sue recensioni! Eccola di nuovo qui nella veste dell'ospite e, riportandoci in Giappone, ci consiglia "la Grande Traversata" di Shion Miura, anno 1976.

Vi lasciamo alle sue parole e ai suoi consigli di lettura! Grazie Greta!




"La Grande Traversata" è stata pubblicata per la prima volta in Giappone nel 2011.

Lo considero un libro romantico, dove per 'romantico' si intende ricco di sentimenti e con una remota, ma non troppo, aurea di decadenza.

Il romanzo è incentrano sulla creazione e messa a punto del 'Daitokai', dizionario di lingua giapponese, che si può tradurre come 'la grande traversata', e rappresenta il futuro faro che guiderà le persone attraverso i meandri del significato delle parole, tema principale del libro.

La vicenda è ambientata ai giorni nostri nel 'dipartimento dizionari' della casa editrice Genbu Shobo. Majime Mitsuya, è il personaggio principale, un ragazzo giovane e molto timido, reclutato per lavorare alla redazione del 'Daitokai' dall'editor Kohei Araki prossimo alla pensione. Majime è un amante delle parole e della loro filologia, si trova quindi catapultato nel lavoro più adatto a lui. Prosegue così la storia della redazione, che ci accompagnerà lungo i 15 anni di stesura del Grande Dizionario, verranno mostrati i cambiamenti dei diversi protagonisti e la loro crescita personale. È una lettura interessante, che provoca delle domande: potrà mai ritenersi concluso un progetto che riguarda la lingua, poiché essa è in continua evoluzione e cambiamento? Riusciamo veramente ad esprimere ciò che proviamo attraverso le parole?

Colazione

E già di prima mattina iniziamo con le polemiche.

Ebbene si, cari amanti dei libri, capita che ci siano persone che leggano su supporti tecnologici, come e-book o pdf, invece che su 'veri libri' di carta. Saranno le prerogative degli anni 2000, che da una parte rendono (forse) più inclusivo il fenomeno della lettura stessa (infatti si posso acquistare libri a molto meno), ma dall'altra fanno perdere metà del gusto di questa azione, che oltre al gesto vero e proprio comprende anche lo sfogliare, il guardare l'oggetto in se, e soprattutto l'annusare (!). Ammettiamolo, quanti di noi annusano i libri mentre li leggono? Personalmente sempre! E mi diverto anche ad accarezzare la carta con cui sono realizzati... Insomma, esistono una miriade di azioni che si possono compiere con un libro in mano. E allora perché scegliere i supporti più moderni? Voi cosa ne pensate?

Greta Fanti

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