A colazione con Fede - "Le otto montagne" di Paolo Cognetti

Per prima cosa vorrei dire che Paolo Cognetti come scrittore lo conoscevo da prima che vincesse il Premio Strega nel 2017, per merito dei librai di Gogol&Company qui a Milano, che quando chiesi: "Consigliatemi un bel libro" mi presentarono lui. Quindi quando lo sponsorizzo tra i miei conoscenti mi sento di dire: "L'ho inventato io!" come un improprio Pippo Baudo.
Tra i suoi romanzi il più caro per me è "Sofia si veste sempre di nero", ma ho scelto di presentarne uno che ha dei temi cui giro sempre intorno: il vivere altrove dalla città, lo spostarsi da una realtà a cui sembriamo legati, le scelte compiute e quelle inevitabili, le incomprensioni umane (e poi compaiono accennate le città di Milano e Torino!).
Nonostante io sia una perfetta sedentaria metropolitana, quando leggo le pagine di Le otto montagne, mi viene prurito ai piedi, vorrei fare lo zaino e partire pure io, imparare i termini delle quote alte e le atmosfere. La verità è che già la sola arrampicata in palestra ad un metro da terra mi provoca sudori freddi e immobilità. Ma non è questo l'aspetto potente di uno scrittore? Farti sentire come se...anche se no, nella realtà proprio no.
I personaggi sono vivi, si staccano dalla carta, mi sembra di riconoscermi e di riconoscerci anche persone reali, le solitudini scelte di proposito, certe incomunicabilità che mi mettono un po' tristezza e amarezza.
E' un altro libro che farei leggere a dei ragazzi giovani, magari alle superiori.
Il racconto parte dall'infanzia, grande spazio prende prima il rapporto con il padre denso di aspettative deluse, frustrazioni, mancate parole, comprensioni successive. Poi con l'amico di una vita, Bruno, con cui si confronta nelle diverse età della vita, sembrano così diversi eppure sanno comprendersi. La madre è sullo sfondo ma è comunque un personaggio importante che tira le file tra questi uomini silenziosi. Ovviamente la montagna, argomento di cui non so molto, ma dopo questo libro quasi quasi mi ci sento anche io un po' più partecipe.
Perchè mi piace, perchè mi sembra valga la pena leggerlo e rileggerlo, mi sembra vero, in queste atmosfere un po' ruvide da montanari, anche se in certi punti mi mette un senso di triste rassegnazione, perchè forse certe cose devono proprio andare così e basta e non ci si può far nulla. Ci sono delle frasi che leggo, torno indietro e cerco di rimestarle in testa, di ricordarle e di capirne di più. Lo rileggerò e so che avrà sapori diversi.



Il blog di Paolo Cognetti:

http://paolocognetti.blogspot.com/

Per accompagnare questo libro ho scelto l'intimità di una colazione casalinga, con la granola creata seguendo le ricette di "Cucina Botanica". Cucina Botanica è un progetto di un'insegnante di cucina vegetale, Carlotta, concretizzato in un canale youtube in cui parla di alimentazione e illustra ricette facilmente replicabili attraverso video dalle atmosfere rilassate. Anche lei mi fa sentire come se fossi in grado di cavarmela in cucina, e invece no, sono pigra e incostante pure in questo, ma i suoi piatti sono accessibili e soddisfacenti. La base è vegetale, cioè vegana, ma anche un onnivoro può sfamarsi egregiamente senza correre il rischio di annoiarsi ;) 
(finisce sempre che sgranocchio la granola a nudo,quindi me ne tengo una ciototlina a mo' di snack)
(ciao cucchiaino di Doraemon!)

Il canale YouTube di Cucina Botanica:
https://www.youtube.com/watch?v=shClnIfKwjc
(minuto 03:58 )

Ecco anche il sito:
https://www.cucinabotanica.com/post/granola-vegan-fatta-in-casa-perfetta-per-la-colazione

Commenti