A colazione con Fede - "La situazione è grammatica" di Andrea De Benedetti

Ecco un ottimo libro antirimorchio.
Un martedì sera, sono seduta al bancone di un locale; un tipo ordina da bere al barman e mi apostrofa così:
"Cosa leggi?"
 Io che ho la socievolezza della signorina Rottermeier rispondo:
"Un libro sulla grammatica italiana"
 Il Tipo:
".......Ah................"
Ritrova qualcosa da dire:
"Allora, devi essere una linguista"
Io con la faccia a mo' di schermata di errore dei computer:
".......Eh.................(volevo rispondere che non lo ero, ma poi ho pensato di dovermi trovare una giustificazione per un libro del genere in un locale beverino, ma subito dopo mi sono stupita di e con me stessa, non avevo niente da nascondere o giustificare, è una perversione accettabile leggere un libro che tratta di grammatica in una sera infrasettimanale. Esistono libri da venerdì e sabato sera?? Intanto, un sovra-sovra-sovra-pensiero: "Leggere un libro non garantiva il mantello dell'invisibilità?". Nel frattempo, panico e sudore)............."

Mentre io sono ancora persa nelle mie parentesi e nei miei puntini di sospensione arriva il drink ordinato dal Tipo, che scappa durante la mia lunga pausa.
Un'altra occasione per non essere socievole ben sfruttata, brava Fede! (E poi mi lamento che a Milano "laggente" non è aperta).

Torniamo al libro in questione, che ha come oggetto di osservazione la grammatica italiana.
La situazione non è drammatica, ci conferma il linguista Andrea De Benedetti. Basta demonizzare la tecnologia, al bando la credenza che oggi non si parli o scriva più bene. L'errore di oggi potrebbe essere la norma di domani. Anche se passerà molto tempo prima che venga accettato dalle grammatiche e dai dizionari. La lingua è dei parlanti. Gli errori sono il segno che la lingua è viva e perfettamente in salute. Facciamocene una ragione.
Tante volte gli errori possono essere colpa della lingua stessa: il carnet di regole che essa stessa porta, non vale sempre al 100%. Un parlante cade in fallo quando continua ad applicare quella regola che ha metabolizzato in tutte le situazioni, ma ci sono dei casi che non hanno appigli o giustificazioni, le eccezioni! Ed ecco un esempio di eccezione alle eccezioni. Cioè, foneticamente sentiamo due z, quindi per regola dovremmo appuntarne due, ma graficamente ne dobbiamo scrivere solo una.
Per fortuna Andrea De Benedetti non è un militante dell' ipercorrettivismo, che cerca l'errore anche dove non c'è. Non è un grammarnazi, possiamo rilassarci tutti.
Nonostante questa democraticità non nasconde, per suo personale gusto, l' orrore per il "piuttosto che".   Ne facevo grande uso, prima di incontrare il suo sdegno e le sue ragioni. Devo solo aspettare qualche decennio, quando diventerà la norma non dovrò più sentirmi in colpa.
De Benedetti in quanto insegnante, sottolinea inoltre che non bisogna prendersela con bambini, stranieri, o adulti che hanno avuto un accesso limitato all' apprendimento, ma con chi gioca ruoli rappresentativi, come politici o docenti. Secondo passo, le domande giuste da porsi sono: "Si tratta di errori o di sbagli? Perchè questa persona sta sbagliando?" (distingue infatti gli errori dagli sbagli: i primi sono sistematici rispetto ad un sistema di regole, gli ultimi un inciampo momentaneo).
Non credo si debba essere professionisti della lingua per leggere libri che ne trattano, anzi. Proprio perchè mi rendo conto di non saperne abbastanza, sento l'esigenza di scavare più a fondo, per fugare quei dubbi che sempre mi prendono: doppia o non doppia, apostrofo sì o no, accento in che direzione va, la "i" serve o no, (es. "socievole"), eccecc
Cerco spesso riparo in Google ma sarebbe meglio mandare a memoria quelle che sono le regole (meglio ancora le eccezioni), perchè  Internet diventa quel calderone dove non distinguo più quello che è vero. Solo perchè l'hanno scritto in tanti, non vuole dire che sia giusto (per adesso, almeno).
Insomma, questa lettura mi consola, mi diverte e mi alleggerisce. Mi sento assolta per gli errori che ho commesso e che commetterò. Almeno quelli grammaticali.

Per questo libro, ho scelto Tipografia alimentare. E' un bellissimo luogo con cucina, dove di giorno puoi andare a studiare (l' italiano, per esempio) rifocillando il corpo con ottimi prodotti dalla colazione alla merenda, passando per il pranzo con piatti quasi tutti vegetariani. Torte provenienti dal loro forno o acquisite da Quattro quarti (bisognerà fare un capatina anche lì), brioche farcite al momento. La sera poichè la cucina è chiusa, ci si può concedere aperitivi a base di vini naturali, taglieri e stuzzichini ghiotti, ogni elemento sempre scelto per le sue qualità. Bisogna abbandonare il locale alle 22, niente da ridire a riguardo. Di giorno ci sono persone che studiano o lavorano, la sera amici che si ritrovano, anche famiglie. Un ambiente assolutamente piacevole. Si trova vicino alla Martesana, da quando l'ho scoperto ho rivalutato completamente la zona Gorla/Turro di Milano. Una vera chicca.

ps: non è il libro ad essere antirimorchio, sono io poco predisposta allo scambio umano quando leggo.
pps: non è una recensione esaustiva, leggete il libro e tenetelo sempre sul comodino, se nel cuore della notte vi vengono dubbi di coscenza o di coscienza.
ppps: sono certa di aver fatto diversi errori, per fortuna non devo chiedere perdono a nessuna divinità della grammatica.

Tipgrafia Alimentare:
https://www.tipografiaalimentare.it/

Se siete interessati all' acquisto del libro:
https://www.amazon.it/situazione-grammatica-facciamo-errori-tascabili-ebook/dp/B00VH5NA7C

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