A colazione con Fede - "Istruzioni per rendersi infelici" di Paul Watzlawick

Istruzioni per rendersi infelici - Paul Watzlawick

Finita la lettura: "GENIALE!!"
Confrontandomi con persone più grandi di me: "Pivella, l'ho letto quando ero giovane!". Effettivamente la prima edizione uscita in Italia per Feltrinelli è del 1984.
Quando trovo un libro il cui contenuto è degno di rimanere nella mia biblioteca personale e scopro che tutti l'avevano già letto, provo come un senso di tradimento. Perchè nessuno mi aveva detto nulla? Ma Jas dice sempre che ogni libro ha il suo tempo, la prendo così.
Chi vorrà mai rendersi infelice?
A quanto pare tutti, a giudicare da come io e la gente che mi sta intorno stiamo messi. O è solo Milano che è così mentecatta?
In ogni caso, se si vuol diventare infelici a livello pro, bisogna seguire scrupolosamente i consigli pratici del nostro luminare Paul, perchè "E' giunta l'ora di farla finita con la favola millenaria secondo cui felicità, beatitudine e serenità sono mete desiderabili della vita. Troppo a lungo ci è stato fatto crede, e noi ingenuamente abbiamo creduto, che la ricerca della felicità conduca infine alla felicità"
Insomma, siamo tutti polli, ma seguendo questo manuale diventeremo faine. Faine infelici ovviamente. Sicuramente c'è già chi si dà da fare abbastanza, ma Paul ci tiene a portar tutti ad un livello superiore, presentando teorie e una serie di consigli pratici. Capitolo per capitolo, si capisce come apmlificare le proprie ansie e manie di persecuzione, pretendendo con giusto merito il proprio ruolo di vittima del mondo!
Non voglio svelare tutto, eh, perchè se volete diventare veramente infelici dovrete dimostrate un minimo di dedizione, almeno andate a comprarlo il libro! Un esempio in cui mi immedesimo molto sono le profezie che si realizzano da sè: ci si autoconvince di una situazione negativa talmente tanto da vedere indizi dove manco ce ne starebbe l'ombra. Addirittura, inconsciamente ci si può portare a percorrere proprio la via che si voleva evitare ad ogni costo.Il potere di cambiare la realtà è effettivo. Ma in negativo! Mi rendo conto di essere stata cresciuta a pane e "profezie che si autoavverano" con mia mamma che qualsiasi cosa facessi diceva "Guarda che cadi/guarda che ti cade quello che tu hai in mano" XD Insomma, sono stata fortunata, ho avuto ottime basi per l'infelicità.
E ci si può prodigare anche nei rapporti di coppia:
" Perchè sei arrabbiato con me?", nel caso in cui l'interrogato, per quanto gli costa, non sia arrabbiato, né con chi pone la domanda, né con nessun altro. Tuttavia la domanda sottintende che l'interrogante sappia meglio dell'interrogato ciò che a quest'ultimo passa per la testa, e quindi che la risposta "Ma io non sono affatto arrabbiato con te" sia semplicemente falsa. Questa tecnica è anche conosciuta con il nome di lettura del pensiero o chiaroveggenza ed è così efficace perchè si può trovar da discutere su uno stato d'animo e sulle sue conseguenze fino al giudizio universale, e perchè la maggior parte della gente va subito in collera quando si sente attribuire un sentimento negativo.
O le frasi che iniziano con "Se tu mi amassi veramente allora ecceccecc".
Lo ammetto, soprattutto nelle parti dedicate alla coppia è chiaro che nel corso della mia vita le ho applicate queste tecniche sottili, e prima ancora di aver letto il libro!! Diciamolo, sono un genio naturale, ma ripeto, credo di aver avuto ottime basi.
Il signor Paul Watzlawick non è comunque un chicchessia: filosofo, sociologo psicologo, ha lavorato al Mental Research Institute di Palo Alto, ha insegnato al dipartimento di Psichiatria e scienza comportamentale dell'Università di Stanford.

Perchè mi piace il libro: ottimi contenuti, non opinioni da bar, raccontati in maniera ironica che hanno il potere di rimanere nella rete del pensiero e provocare riflessioni sul proprio comportamento, "ridicolizzandolo" nel senso utile della parola, anzichè arrivare come una lezione impartita dall'alto.
Un manuale da leggere al contrario!

Per rendersi (in)felici, cosa c'è di meglio di una divina brioche di Pavè? La sfoglia scricchiola sotto i denti, le marmellate e le creme di cui sono ripieni sono fatte da loro. Sono esteticamente bellissime, i nomi accattivanti. Visto che ormai fa caldo mi sono coccolata mentre mi dedicavo all'infelicità per finta, con un latte di soia macchiato freddo e a "La rossa" una brioche ripiena di marmellata ai lamponi leggermente acidula e non troppo zuccherata, ma bilanciata da una cresta di biscottini, la loro forma riprende i frutti rossi. Insomma una brioche pimpata. Da pavè si possono fare anche ottimi pranzi con crostoni succulenti o fresche zuppe (ora che siamo in estate), tartare per chi desidera carne o pesce, e varie scelte anche per vegani/vegetariani. A volte per poter entrare da Pavè bisogna lasciare il nome su una lista d'attesa. Lo so, sembra ridicolo, ma è così buono che aspetto volentieri, tanto un bel libro non mi manca mai in borsa.


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