A colazione con Jas - Che vestiti portano i libri? Ce lo spiega Jhumpa Lahiri al.. That's a Mole Café.

"Il vestito dei libri" è il secondo libro che l'autrice, Jhumpa Lahiri, ha deciso di scrivere in italiano. Edito da Guanda, questo brevissimo saggio è uscito di recente.
In un linguaggio a dir poco da invidia (avessi la stessa padronanza linguistica in inglese, credo che sarei un pavone con la coda sempre aperta!), una via di mezzo tra un saggio accademico e una chiacchierata vivace tra appassionati del libro, la Dottoressa Lahiri ci spiega l'importanza di un elemento in particolare: la copertina dei libri.


Partendo dalla riflessione che le copertine dovrebbero in qualche modo riflettere se non il pensiero di chi scrive almeno lo scritto che custodiscono al loro interno, la scrittrice americana ci introduce in un mondo fatto di colori e discussioni, di prove di stampa e foto modificate, di stereotipi e contraddizioni.

"Per tutta la vita sono stata in conflitto tra due identità diverse, entrambe imposte. Per quanto provi a liberarmi da questo conflitto, mi trovo, da scrittrice, presa nella stessa trappola."

Devo ammettere che il discorso che fa intorno al libro, e di riflesso intorno all'identità, lo capisco, in quanto mi tocca da vicino.
In molti casi, infatti, il problema sono proprio gli stereotipi da abbattere: Lahiri porta come esempi le volte che le sono state proposte copertine con carattere orientaleggiante, con figure e immagini che riportavano all'India, terra delle sue origini, ma che non avevano nessun nesso con i romanzi da lei scritti, ambientati negli Stati Uniti o in altri Paesi.
Allo stesso modo, chi ha un'identità visibilmente composita (anche se l'identità di ogni essere umano è il risultato di un insieme di identità diverse!), si ritrova a dover giustificare, in un certo senso, un nome esotico o una carnagione o altri elementi che indicano una probabile provenienza altra.
Attraverso il discorso della copertina, l'autrice ci invita ad andare oltre alle apparenze e ai luoghi comuni. 

Ho portato questo libro al That's a Mole Café. E' un piccolo bar che si trova nella via della Mole Antonelliana, a Torino. Ci ho trovato due ragazze carinissime tutto pepe che coccolano chi entra nel locale, e una buona attenzione per la varietà di offerta da proporre ai clienti. Infatti, sia il menù colazione, sia gli altri momenti della giornata riescono a soddisfare le esigenze e i bisogni di tutti clienti, siano essi intolleranti a qualche particolare alimento o semplicemente seguano una dieta priva di alcuni elementi. 
Gli arredi sono vivaci e coloratissimi, che ricordano ambienti con un tocco rustico, e invitano a prendere posto e godersi la breve pausa. A completare c'è anche una piccola libreria che fa da punto bookcrossing e, di tanto in tanto, vengono esposte opere d'arte sui muri. 
Un bel posticino per una colazione nel centro della città.


That's a Mole caffè:
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