Le nostre regole per la colazione perfetta... o quasi!

Come tutti i rituali, anche questo segue "rigide" regole, che si sono fissate nel tempo. Quali sono queste regole? Iniziamo con:


L'aspetto generale

Il posto dove ci piace fare colazione dev'essere pulito, ben curato, semplice, dall'arredo particolare, che dia quel senso di calore che puoi provare come se fossi a casa tua (Jas predilige colori caldi per le pareti e mobili in legno, magari anche qualche divanetto in un angolo, libri e riviste sparse; e se poi ci sono anche dei simpatici quadretti a ornare i muri, beh, è perfetto!). Non solo l'arredo, anche l' apparecchiamento e la stoviglieria, se sono originali con forme o colori particolari, danno un tocco in più e colpiscono l'attenzione del cliente.


Il servizio

Ovviamente baristi si nasce! 
Se dietro al bancone c'è una persona gentile, disponibile, veloce e educata, Jas è conquistata! In passato certi bar sono entrati nella "Jas top 10" non per la qualità dei prodotti, ma per chi li gestiva...Quindi, se anche il bar non soddisfa in pieno gli altri criteri ma è gestito da una persona amorevole, facciamo eccezioni.


La colazione (ovvero: arriviamo al punto!!)

C'è chi inizia la giornata solo con un caffè al volo, chi preferisce un buon té caldo, chi latte e cereali... E chi il classico: "cappuccio e brioche".
Il cappuccino è un'arte, non è cosa semplice da fare. Ci vuole delicatezza, precisione, e conoscenza. Sì, conoscenza delle materie prime, delle macchine, del metodo... se no si rischia di fare un caffelatte, che non è la stessa cosa! Le dosi del caffè e del latte devono essere proporzionate; oppure la schiuma, non deve smontarsi mentre si gira col cucchiaino (o quando si aggiunge lo zucchero, per chi lo usa... Blasfemi!). Ci avevate mai pensato? 
E poi... Croissant o brioches? Qui da noi abbiamo l'abitudine di chiamarli anche brioches, ma si sa che in realtà esiste una differenza tra le due paste. 
Proprio per la varietà di combinazioni, bisogna analizzare caso per caso! 
A Jas piace il classico cornetto con la marmellata. Invecchiando si è lasciata incuriosire da altre tipologie, come quelli integrali con marmellata di frutti di bosco o lampone, oppure la treccia allo sciroppo d'acero e noci, o i ripieni di pistacchio, ricotta, miele, arancia.... In casi speciali, passa al salato.
Per Fede, la valutazione di un bar passa innanziatutto per questo aspetto: è capace di fare ore di coda (quindi i libri sono vitali!) per entrare nei bar dove la brioche è una specialità. A Milano in un bar in particolare in alcuni giorni c'è la lista d' attesa. E lei per mangiare quelle brioche, attende.


La lettura del momento (toglieteci tutto, ma non i nostri libri!)

Nel nostro caso, siamo entrambe soggetti appartenenti alla categoria: non-esco-di-casa-se-non-ho-un-libro-in-borsa. Quindi possiamo dimenticare chiavi, fazzoletti, guanti, ombrelli, telefoni, testa ma i libro no! 
Entrambe leggiamo dai 3 ai 7 libri nello stesso periodo: tradotto vuol dire che in una settimana dobbiamo avere la possibilità di trovare letture che rispecchino il nostro essere ogni giorno, un pò come i vestiti.
E poi quant'è bello sedersi al tavolino con la colazione davanti e il libro in mano??

Decisi i criteri, si passa all'azione!...Cioè? Si legge e si colaziona! (che dite prima o poi si dirà "colazionare"?)

PS: Elencati questi criteri seri e pensati...ci sono le eccezioni. Tipo bar accoglienti e personale amorevole ma con prodotti poco commestibili, che facciamo? Prendiamo in prestito l'elasticità dei "10 diritti del Lettore" di Pennac, e concediamoci la libertà di contraddirci. Magari si ordina solo un te' e ci si gode l' atmosfera immergendosi nella lettura...

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